sabato 30 novembre 2013

Vendola non molla la poltrona malgrado tutto.....

Ormai il dado è tratto: anche la sinistra scarica Nichi Vendola. Non c’è giorno, infatti, che la ‘stampa amica’ massacri il Governatore della Puglia sull’inchiesta che ha travolto la siderurgica di Taranto. Una retromarcia editoriale senza precedenti. “Nessuno può dirsi innocente di fronte ai veleni dell’Ilva”, scrive Repubblica. Mentre il quotidiano diretto da Ezio Mauro non perde occasione di gettare fango addosso al numero uno pugliese, c’è chi passa all’azione. Il Movimento per l’Alleanza nazionale ha organizzato un sit-in di protesta (mercoledì 4 dicembre, alle 11 e 30) al Consiglio regionale pugliese per chiedere le dimissioni del presidente di Sel.
Dando notizia delle indagini che proseguono senza tregua. Nelle 50.000 intercettazioni e nei trentuno faldoni di atti della Procura di Taranto emerge un fatto incontrovertibile: i Riva, grazie al sostegno di una classe dirigente inadeguata, hanno contaminato per sempre il suolo, l’aria e le falde acquifere della seconda città della regione. Un danno ambientale che nessuna pena detentiva e pecuniaria potrà risarcire i cittadini dell’omonima provincia. Dalle indagini svolte, un altro aspetto ormai chiaro riguarda lo stretto legame tra i Riva e gli esponenti politici. Tra le migliaia di intercettazioni rilevate dagli investigatori salta fuori anche l’ex segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani: “Bersani? Si sentono tutte le settimane”, spiega l’ex responsabile delle relazioni istituzionali dell’Ilva Girolamo Archinà a chi lo avvisa di un interesse dell’allora numero uno del piddì alla famiglia Riva. Un legame solido. Anzi solidissimo. Il numero uno dell’Ilva nel 2006 finanziò la campagna elettorale dell’aspirante premier con 98.000 euro. Ma nel calderone c’è anche Vendola. Oltre alla telefonata ormai nota alle cronache, in cui il presidente della Puglia derideva il giornalista “non allineato”, in un’altra conversazione Archinà si offre all’esponente di Sel di fare da mediatore tra lui e l’allora presidente di Confindustria Marcegaglia con il fine di dare “uno scossone al centrodestra”. “Apriamo gli occhi sull’autorità portuale di Taranto” dice l’ex responsabile dei rapporti istituzionali della siderurgica al Governatore Vendola che risponde: “L’ammiraglio va bene. Non è un ladro. E’ una persona sobria e seria. Siccome è di destra ho detto al ministro: “E’ uno vostro, ma è una persona per bene. Niente da eccepire”. Ma le attenzioni di Archinà sono concentrate su Russo, sponsorizzato dal “traditore” Michele Conte. “Lei lo sa – rincara il rappresentante dell’Ilva al presidente della Puglia – che Conte è passato coordinatore cittadino del Pdl?. Apriti cielo. “Michele Conte, mamma mia. Uno raccomandato da tutti. Dalle organizzazioni per la liberazione della Palestina ai gruppi comunisti estremisti”, replica Vendola. E assicura: “Noi abbiamo il potere di fare bene, ma il ministro ha quello di fare le scelte. Comunque grazie di questa informazione”. Sipario.

Nessun commento:

Posta un commento