lunedì 24 febbraio 2014

Sfratti, boom in Puglia per morosità incolpevole

Il fenomeno degli sfratti per morosità è in continuo aumento. in Italia riguarda oltre il 5% dei contratti d’affitto: su un totale di 2 milioni di locazioni, sono oltre 100.000 gli inquilini che non pagano quanto dovuto ai proprietari di casa. E gli ultimi dati del ministero degli Interni (elaborati dalla Ssai), evidenziano che nel 2012 i provvedimenti di sfratto per morosità emessi sono stati 60.244, in aumento dell’8,5% rispetto all’anno precedente. In 10 anni il fenomeno è lievitato del 121,9%, con una forte impennata negli anni della crisi (tra il 2007 e il 2012 +77,4%). I dati degli uffici giudiziari (che pervengono alle prefetture), mostrano che le richieste di esecuzione di sfratti sono arrivate a quota 120.903 (+32% in 10 anni), mentre gli sfratti eseguiti si sono fermati a 27.695 provvedimenti. Secondo il Sicet nazionale, i titoli esecutivi emessi nei soli capoluoghi di provincia, pari a 36.643, costituiscono il 54,1% del totale nazionale. Mentre, per quanto riguarda le regioni, il maggior numero di provvedimenti di sfratto emessi si concentra in Lombardia, seguita da Lazio, Emilia Romagna, Piemonte, Toscana, Campania e Veneto.

«È una buona notizia che il Governo, nella conversione in Legge del decreto Milleproroghe, abbia prolungato la proroga degli sfratti al 31 dicembre 2014 - dice segretario del Sicet Cisl di Puglia, Paolo Cicerone - vista la crescita degli stessi sfratti che nella sola Puglia ha registrato un incremento del 23,2% rispetto all’anno precedente, contro una media nazionale del 6%». Secondo Cicerone «il welfare abitativo è la migliore politica sociale da mettere in campo in Puglia e in tutto il Paese. La casa è un diritto imprescindibile, come il lavoro e la salute, da salvaguardare e tutelare per il benessere dei cittadini. La crisi economica e sociale che sta insistendo sul Paese ha, purtroppo, determinato uno spaventoso aumento della “morosità incolpevole” in numerosi capoluoghi di provincia in Puglia, in particolare nelle città di Bari e Foggia. Occorre – conclude – che il nuovo Governo ponga le premesse per una rinnovata politica abitativa pubblica».

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