lunedì 23 dicembre 2013

Inchiesta «Ambiente svenduto» Vendola dà oggi la sua versione

TARANTO - Il presunto concussore risponderà alle domande dei magistrati a partire dalle 15 nella caserma della Guardia di Finanza. La presunta vittima invece quasi sicuramente si affiderà ad una memoria difensiva, rinunciando al confronto.Quella di oggi rischia di essere una giornata decisiva per l’inchiesta «Ambiente svenduto» sul caso Ilva e per il futuro giudiziario del governatore Nichi Vendola e del direttore dell’Arpa Giorgio Assennato. Vendola è accusato di concussione in concorso con l’ex pr Ilva Girolamo Archinà, l’avvocato dell’azienda Franco Perli, l’ex direttore dello stabilimento siderurgico Luigi Capogrosso e il vicepresidente di Riva Fire Fabio Riva, proprio ai danni del direttore generale dell’Arpa Giorgio Assennato. Vendola avrebbe minacciato Assennato di non confermarlo nell’incarico (scaduto e poi rinnovato nel febbrario 2011) se non avesse ammorbidito la posizione dell’agenzia regionale di protezione ambientale nei confronti dell’Ilva.

In particolare, Vendola, in un incontro svoltosi alla Regione il 22 giugno del 2010 alla presenza dell’allora capo di gabinetto Francesco Manna, degli assessori Fratoianni e Losappio, del dirigente Pellegrini e di Archinà, avrebbe prima criticato fortemente l’operato dell’Arpa, ribadendo il concetto il giorno dopo, convocando nel suo ufficio il direttore scientifico Massimo Blonda e poi tenendo addirittura fuori dalla sua porta Giorgio Assennato il 15 luglio sempre del 2010, mentre riceveva Emilio e Fabio Riva, Archinà e Capogrosso. lagazzettadelmezzogiorno

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