lunedì 28 ottobre 2013

Un’impresa su otto chiude in rosso per il pressing del Fisco Su un campione di 300mila bilanci il 40% delle aziende registra un risultato negativo


Su otto imprese che hanno chiuso in perdita l’ultimo bilancio, almeno una ha registrato un passivo unicamente a causa della pressione fiscale. Analizzando un campione di 300mila bilanci, un terzo delle societá attive in Italia, relativi agli anni tra il 2007 e il 2012, lo studio di Cribis D&B rivela che nell’ultimo anno il 40,9% delle imprese ha chiuso in perdita. Emerge dallo studio che il 12,33% di queste attivitá aveva registrato un risultato ante imposte (Ebit) positivo. Senza la pressione fiscale queste imprese avrebbero chiuso il 2012 in attivo. Questo quanto emerge dall’indagine di Cribis D&B, societá del gruppo Crif specializzata nelle business information, sull’incidenza delle imposte sulle performance delle imprese. La situazione, secondo Cribis, potrebbe anche peggiorare ulteriormente nel 2013. La dinamica è spiegabile se si considera l’incremento di 21 punti percentuali del tax rate medio, ossia del tasso di incidenza delle imposte sul reddito delle imprese, che dal 38,74% del 2007 ha raggiunto il 59,83%.
Dato altrettanto preoccupante che emerge dallo studio è che dal 2008 al 2012 l’11,07% delle imprese analizzate ha sempre chiuso il bilancio in passivo, senza essere mai riuscire a raggiungere il pareggio. Scendendo più nel dettaglio, se il settore con il maggior numero di imprese in perdita nel 2012 è risultato essere quello delle attivitá immobiliari (con il 50,34% di attivitá con il bilancio in rosso rispetto al totale di quelle esaminate) seguito da quello dei servizi alberghieri e di ristorazione «(con una incidenza pari al 49,81%), il comparto che ha risentito maggiormente della pressione fiscale sui propri conti è quello dedicato ai servizi di informazione e comunicazione. Sulle circa 4600 imprese di questo settore che hanno chiuso in perdita il bilancio 2012, il 17,49% aveva registrato un risultato ante imposte in positivo.
«Il fatto che ben l’11,07% delle imprese analizzate nel nostro studio -commenta Marco Preti, amministratore delegato di Cribis D&B- abbia chiuso il bilancio in rosso dal 2008 al 2012, senza aver mai raggiunto il pareggio, è un dato preoccupante, che conferma una volta di più le enormi difficoltá che in questi anni hanno fiaccato il tessuto economico del Paese. Una situazione resa ancor più grave dall’elevata pressione fiscale, che oggi non risparmia le attivitá in perdita e produce effetti molto negativi sul tessuto economico italiano, come dimostra il dato di un’impresa su otto, tra quelle con i bilanci perdita, che ha chiuso in rosso proprio a causa delle tasse». L’ad si aspetta anche che «la situazione possa ulteriormente peggiorare nel corso del 2013. Alla luce di questo scenario, per le imprese diventa sempre più determinante conoscere meglio i partner commerciali con i quali fanno affari e adottare un’efficace politica di gestione del rischio di credito commerciale che, attraverso strumenti adeguati, consenta di rilevare tempestivamente i segnali che provengono dal mercato e dalla propria clientela».

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