Il 29 settembre del 2011 fu presentato il piano industriale alla presenza del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. «Vogliamo fare di Taranto la capitale del fotovoltaico in Italia», disse in quella occasione Antonio Marcegaglia, amministratore delegato del gruppo. Ma le aspettative sono state disattese.
«La cessazione dell'attività del suo stabilimento di Taranto per la produzione di pannelli coibentati e di pannelli fotovoltaici – sostiene l’azienda in una nota – è causata dalla grave crisi che ha irreversibilmente colpito il settore del fotovoltaico in Italia e nel mondo».
Fim, Fiom e Uilm hanno convocato, per domani, dalle 15, un’assemblea con tutti i lavoratori dello stabilimento Marcegaglia, proclamando, ad horas, lo stato di agitazione del Gruppo. «Lasciano Taranto – osservano i sindacati - per una riorganizzazione del Gruppo Marcegaglia, scippando nuovamente a questa città posti di lavoro e opportunità di sviluppo non inquinante». E Taranto deve fronteggiare l’ennesima vertenza dopo quelle dell’Ilva, dello stabilimento tessile Miroglio, della Taranto container terminal che gestisce il molo polisettoriale, dell’azienda di divani Natuzzi, del settore delle costruzioni, delle ditte dell’appalto dell’Arsenale militare e, da ultima, dell’Eolico. L’azienda danese Vestas ha annunciato la chiusura dello stabilimento 'Nacelles' con la mobilità per 127 lavoratori. «Quale futuro – si chiedono i sindacati – ci attende? A questo massacro non ci stiamo». lagazzettadelmezzogiorno

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