La peggiore della pugliesi è Taranto, la migliore Lecce. Stacca le ultime file la Basilicata con Potenza e Matera con una ventina di posizioni più su, evidenziando una qualità della vita «migliore». La pagella annuale del Sole 24 ore, giunta ormai alla 24esima edizione, fotografa una realtà che è inutile nascondere. Al sud si vive peggio che al Nord. Cifre, statistiche ed elaborazioni descrivono due regioni, Puglia e Basilicata, che non possono dirsi un’oasi felice. Tranne Potenza, che perde terreno di tre caselle in classifica ma insieme a Matera «tiene» una posizione di tutto rispetto per quanto riguarda la sicurezza, le altre guadagnano qualche posto in su ma restano pur sempre fanalino di coda.
Un notevole passo avanti l’ha fatto Brindisi che ha rimontato di 12 posti la classifica. Sul tenore di vita è la «migliore» (70esimo posto) delle pugliesi e delle due province lucane: analizzando il dettaglio, si scopre che nei «consumi» Bari e Brindisi risultano le province con maggiori consumi. Meno confortante il dato su «Affari e lavoro» in cui tutte le province restano salde in coda alla classifica. Fa eccezione il dato delle start up innovative (per ogni 10mila giovani) che vede primeggiare Lecce, al 28esimo posto nelle province italiane, seguita da Potenza (40esimo posto) e Bari (68esimo). Il capoluogo «svetta» (si fa per dire, al 58esimo posto nella «propensione a investire». Un dettaglio: qualche giorno fa la «nota territoriale» dell’Osservatorio immobiliare dell’Agenzia delle entrate ha pubblicato i dati delle compravendite immobiliari del primo semestre del 2013: la città capoluogo ha registrato un aumento delle trattative del 6,6%, risultando il miglior trend dei capoluoghi italiani. Ma se per infrastrutture (dati Istituto Tagliacarne) Brindisi e Bari si collocano tra il 21 e il 27esimo posto, premiando anche il clima (21esimo posto), il verdetto più inaccettabile arriva per le strutture per i più piccoli: salve in parte le province lucane (73 e 75esimo posto), seguono Brindisi, Lecce, Bari (96esimo posto) e Foggia. La sintesi del capitolo «Servizi, ambiente e salute» vede sempre le province alla seconda metà della graduatoria. Un dato: Bari è la provincia che registra la minore emigrazione per la salute rispetto alle altre pugliesi e lucane, mentre Matera è l’ultima in classifica. Foggia è in assoluto, per questa «sezione» di indagine la peggiore tra le città italiane: è in «compagnia» delle calabresi Vibo Valentia e Crotone. Tra velocità della giustizia (penultima nella penisola) e carenza di strutture per i più piccoli, il capoluogo dauno incassa una bocciatura. Sulla sicurezza, invece, la Basilicata spiazza tutti. Matera è la quarta provincia italiana, dopo Oristano, Sondrio e Belluno, seguita al nono posto da Potenza che riporta gli indicatori più positivi in tema di microcriminalità. La pagella - e qui parla l’elaborazione dei dati del Ministero dell’Interno - è una vera e propria condanna per Bari e Taranto che risultano le province peggiorate. Il capoluogo jonico e Lecce «staccano» di circa 20 posizioni Bari che si colloca all’81esimo posto. Discorso a parte per il capitolo svago, leggasi «Tempo libero». Nel gruppo delle «nostre» meridionali avanza Potenza al 65esimo psoto seguita da Brindisi e Lecce (81esimo e 82esimo posto), Matera (86), Bari (88), Foggia (99) e Taranto (104). Il capoluogo lucano «prima» (al 47esimo posto) nel sottogruppo dell’indice di sportività (il capoluogo pugliese è 84esimo), mentre Taranto è 25esima per le connessione veloci seguita da Bari (35esima). Infine c’è l’area di indagine della «popolazione» che spazia dalla densità demografica, alle coppie in crisi, alla variazione della quote dei giovani sulla popolazione agli investimenti informazioni agli stranieri. In questa area di indagine Matera è avanti a tutte (38esimo posto), seguita da Potenza (55); poi c’è Foggia (73sima posizione), Lecce (97), Bari (98) per finire a Brindisi (102) e Taranto penultima in Italia. Due dati positivi su tutti: Bari è favorita in materia di divorzi (19esimo posto), mentre Lecce è tra le prime in Italia (settimo posto) per la formazione, intesa come percentuale di laureati ogni mille giovani tra 25 e 30 anni. |
martedì 3 dicembre 2013
Qualità della vita Taranto resta in coda
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)

Nessun commento:
Posta un commento